coco. l’ultimo sogno

 

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Scritto, interpretato e diretto da Teatrino Giullare
Scene e mascheramenti di Cicuska
Musica originale di Arturo Annecchino
eseguita in scena al pianoforte da Massimiliano Gagliardi
Una produzione Teatrino Giullare

 

Uno spettacolo delicato e divertente ispirato alle contradditorie biografie e alle dichiarazioni, straordinarie e commoventi, che Coco Chanel fece durante il suo esilio in Svizzera.

“Ognuno di noi ha una sua leggenda stupida o meravigliosa. La mia l’hanno creata Parigi e la provincia gli imbecilli e gli artisti….” così Coco Chanel introduce la delicata questione tra verità e mito, identità e leggenda, ripercorrendo con irresitibile umorismo alcune tappe della propria vita, vera o presunta.

10 gennaio 1971 , Hotel Ritz, Parigi, in un grande letto Coco, in compagnia del suo cane, un alano di nome Picasso, legge e commenta le proprie biografie per fare i conti con la propria leggenda. La leggenda di Coco si basa su due pilastri: uno che ha avuto un’infanzia terribile, l’altro che è stata un genio. La protagonista smonta e rimonta continuamente queste affermazioni sempre con lucida ironia e con la leggerezza di chi, anche nelle situazioni più dolorose e feroci, riesce a trovare una via d’uscita tramite l’immaginazione ed un paio di forbici.

Ispirato ad un frammento inedito di B.M. Koltès, lo spettacolo compone un ritratto tragicomico, originale e potente, il ritratto di una donna che fino all’ultimo non ha mai smesso di combattere, una personalità che è stata capace con la sua opera di rivoluzionare il concetto di femminilità e di imporsi come figura fondamentale e mito della cultura popolare del XX secolo, ma che ha anche preso parte a pagine oscure della storia , dal rapporto tirannico con le proprie operaie alle accuse di collaborazionismo con i nazisti.

 

 

Coi suoi fantocci inquietanti, coi suoi ambigui interscambi tra attori viventi e figure artificiali, con le sue spiazzanti invenzioni scenografiche Teatrino Giullare è uno dei gruppi più estrosi e visionari dell’odierno teatro italiano. Renato Palazzi, Myword.it

Una sorta di biografia teatrale […] Un flusso di immagini che riflettono il percorso di un’esistenza frenetica. Livia Grossi, Corriere della Sera (Milano)

Formidabile artigianato e sorprendenti invenzioni metafisiche […] uno spettacolo zeppo di ironia e ambiguità. Sara Chiappori, La Repubblica (Milano)

Dall’ongaro è perfetta quando indossa la maschera di una Coco avvizzita nel corpo e nei sentimenti. Simona Maria Frigerio, Persinsala

Umorismo e forza dialettica. Vincenzo Sardelli, Giornale Metropolitano

Anche stavolta Teatrino Giullare inventa uno spazio allegorico e poetico di grande suggestione. Teatro & Spettacolo

Coco Chanel “fotografata” al termine della sua formidabile e frenetica vita, in una notte in cui le sue ultime ore scorrono insieme ai ricordi sfiorati ora con cinismo, ora con tenerezza, in cerca di verità e silenzio. La Voce

Uno spettacolo di grande impatto visivo, molto sensibile e ironico. Elena Dalmasso, Teatro.org

Teatrino Giullare ha deciso di costruire lo spettacolo partendo dall’immagine, dalla forza del visivo e dello sguardo, la cura del dettaglio, la vibrazione dei silenzi così palpabili, dall’efficace intreccio di luci e ombre. F. Sacco, Aprileonline

Un’interprete straordinaria. C.Titomanlio, Pisanotizie.it

Una compagnia da seguire da vicino negli sviluppi della sua continua ricerca. Federica di Leonardo, Gaianews.it

Originale e sorprendente. Vega Partesotti , La Repubblica (Bologna)

Lo spettacolo è giocato tutto sul vedere e il non vedere, riprendendo uno spunto della vecchiaia di Chanel , che aveva dedicato la vita all’apparenza e che alla fine si riparava dietro occhiali scuri e velette. Massimo Marino, Corriere della Sera (Bologna)

Una messinscena di grande suggestione basata sul ruolo espressivo della luce, dell’ombra, degli oggetti che prendono vita. Il Resto del Carlino

 

 

 

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