Estratti recensioni spettacoli in repertorio:
Menelao (dal 2019)
Un fuoco di fila di mirabolanti invenzioni. Renato Palazzi, Il Sole 24 Ore
L’allestimento dilata, moltiplica i livelli, apre squarci di meraviglia. Massimo Marino, Corriere della Sera/Corriere di Bologna
Una polifonia di cartapesta e flussi di coscienza, in cui la finzione scenica farà vestire al “non-eroe epico” dei panni assolutamente inaspettati. Eleonora Poli, Gazzetta di Modena
Come il tempo anche la forma umana è incompiuta, imperfetta: non più le armoniche proporzioni del corpo, secondo il canone di bellezza classico, ma la forma di un burattino, di un pupazzo, rappresentazione di un essere umano diminuito. Ivanoe Privitera, La Lettura (Corriere della Sera)
Teatrino Giullare porta a compimento un’operazione di grande pregio, estetico, con riguardo alla ricchissima macchinazione scenica, e concettuale, mettendo in scena in forma così complessa, compiuta, simbolica un testo dalle pieghe non banali, conferendogli, per ossimoro ambientale, un ritmo filosofico molto contemporaneo.
[…] Menelao è una creazione riuscita che merita molte repliche e l’attenzione di chi ama il teatro, le sue magie, e nonostante tutto serba pietà per la miseria umana. Renzo Francabandera, Pane acqua culture
Una sopraffina cura dello storytelling e dell’arte attorale.[…] Dall’Ongaro e Deotti hanno negli anni dato forma a un linguaggio assolutamente personale, fondato su un sottile artigianato della scena. Due sono i corpi, due le voci, decine le presenze. Sergio Lo Gatto, Teatro e Critica
Altissimo artigianato scenico che ci fa ridacchiare per le paturnie di questo eroe mancato, ma non senza provarne umana comprensione. Bravi. Claudia Cannella, Hystrio
Un intelligente e spiritoso divertimento teatrale. Giuseppe Liotta, Hystrio
Sarcastico, divertente, ritmicamente brillante soprattutto in alcuni punti del suo incedere verso il finale mette in luce anche la grande abilità attoriale dei protagonisti. Vincenzo Alvaro, ABM Report
Consueta raffinatezza visionaria e capacità d’invenzione […] Racconto che procede per meravigliose costruzioni di materiali contaminati e confusi, statue/oggetti d’intensa capacità evocativa, sculture mobili di cartapeste preziose, oggetti resi vivi e parlanti, minuscole marionette per replicare attoniti personaggi, e corpi d’attore dati in prestito ad ansiose apparizioni d’emozionanti scenografie fisiche nel tempo incantato del racconto. Giulio Baffi, Rumorscena
Tra tragedia e opportuni slanci ironici, Giulia Dall’Ongaro ed Enrico Deotti si misurano in carne e ossa con le loro creature di varie fatture e grandezza, che animano in un continuo scambio di ruoli. MarioBianchi, KLP
Una crisi esistenziale raccontata con sapienti trovate sceniche […] notevolissime capacità di ventriloquismo e mimica e con l’arguta scelta di incastrare, confondere e scambiare continuamente personaggi e manichini. The BlogArtPost
L’allestimento e le scene incidono profondamente sull’interpretazione della storia, connotano in maniera espressiva la drammaturgia tragica ma anche ironica di questo Menelao afflitto e depresso. Daniela Camarda,Teatro.it
Protagonisti sul palco sono le virtuose illusioni di Teatrino Giullare, il quale accoglie la sfida delle parole che invocano eroismo e Ragione con una messa in scena figurativa ed elegante, che risponde all’artificio concettuale con quello figurativo. Maria D’Ugo, enricopastore.com
L’umorismo diventa una potente arma in scena, una lama spessa e affilata che taglia la tensione tra pubblico, attori e personaggi che, tra deliri e prese di coscienza, hanno il buon senso di rinsavire. Maurizio Dall’Acqua, Gufettopress
L’utilizzo degli oggetti non banale, i personaggi-pupazzi che escono da enormi tomi come a ricordarci il loro legame con la storia, la magia che si respira in certi passaggi sono solo alcuni dettagli che fanno la differenza. Andrea Vezzosi, Fermataspettacolo.it
Due bravissimi attori. Antonella Pizzolla, Modulazioni temporali
Un’ironia oscillante tra il raffinato e il gergo popolare che porta lo spettatore a numerosi momenti di riflessione. Emanuele Di Luccio, Gufetto.press
Assistere a questo spettacolo è come assistere a duemila anni di storia del teatro condensati nel tempo, nei luoghi, nei mezzi.
Cultursocialart
Le aspirazioni incompiute diventano occasioni comiche che mortificano il mancato eroe, divertendo il pubblico di una sala gremita. Permanerecontromano.com
Una spiritosa attualizzazione della storia di un uomo ricco e fortunato, ma condannato dal mito a un ruolo perennemente secondario. Notevole l’impegno produttivo, anche nella scenografia. Claudio Facchinelli, Corriere Spettacolo
Un testo di cui non si può non elogiare la sapiente costruzione scenica, oltre che l’interpretazione e il lavoro artigianale fatto dai due attori. Angela Albanese, Doppiozero
Uno spettacolo che si lancia nel postmoderno ma rimane profondamente classico, grazie alla raffinatezza e all’inventiva dei suoi autori, visionari e coraggiosi. Valentina Arichetta, Sipario
Una perla da non perdere. Andrea Marcheselli, La Gazzetta di Modena
Le Amanti (dal 2014)
Un sorprendente allestimento. Renato Palazzi, Il Sole 24 ore
Una sorpresa […] freschissimo adattamento che giocando su soluzioni sceniche minimali ma altamente espressive affronta con ironia e leggerezza un’acuta esplorazione sulle dinamiche dei rapporti fra gli esseri umani […] Applausi meritatissimi. Andrea Marcheselli, Gazzetta di Modena
Quel che più si fa apprezzare è la visibile sgradevolezza di un mondo in cui nulla si salva, in cui tutti sono colpevoli vittime. Gianni Manzella, Il Manifesto
Una partitura scenica di grande suggestione fonetica e visiva. Giuseppe Liotta, Hystrio
Uno spettacolo coraggioso […] assolutamente originale e in perfetta sintonia con gli intenti e la scrittura della Jelinek. Mario Bianchi, Krapp’s last post
Teatrino Giullare interpreta la storia con una narratrice che bene incarna lo sguardo dall’alto su persone e fatti dell’autrice, voce narrante e dominante, guida del romanzo in una scenografia di scatole piene di sorprese […] e invenzioni notevoli. Massimo Marino, Corriere della Sera (Bologna)
Il grande ossimoro di questo spettacolo è mostrare con eleganza la crudeltà e la bestialità dell’essere umano. Alessandra Corsini, Altre Velocità
Il pubblico esce dalla pièce sorridente per l’insospettabile buon umore che fuoriesce dalla messa in scena, nonostante l’assoluta mancanza di una prospettiva di cambiamento nella trama del romanzo jelinekiano. La comicità irresistibile è nel racconto attoriale scanzonato e delicatamente irriverente. Simona Sagone, RadioCittàFujiko.it
Un lavoro tragico e ironico, preciso, spiazzante e coraggioso. Federica Falgari, Persinsala
L’artefice della storia dal volto umano impugna i destini dei numerosi personaggi inanimati, restituendo al meglio la gamma di emozioni messe in campo dall’autrice. Stefano Serri, Concretamente
È una fiaba amara in cui ironia, sarcasmo, paradosso sono affilati, dosati, argutamente calibrati e scoccano con la puntualità di un pendolo.
Manuela Margagliotta, PaperStreet
Su quello che resta di una società strumentalizzata dal consumismo agiscono le parole che l’autrice austriaca scrisse nel 1975 e che risuonano ancora oggi così potenti nel tradurre con ironia il baratro quotidiano . Francesca Giuliani, PaneAcquaCulture
Magnifico e suggestivo. Alessandro Iachino, Teatro e Critica
I due attori e registi convincono il pubblico […] per l’originalità con cui raccontano la storia […] esprimendo al meglio il risultato di una attenta ricerca sulle tecniche interpretative e i modi di un’espressività del tutto particolare. Gianni Cianchi, Il Giornale del Friuli
Necessario e bellissimo. Omar Manini, Whip Art
L’interazione ben bilanciata e sinergica tra attori in carne e ossa e fantocci si coniuga perfettamente con un altro protagonista d’eccezione: la scena. La macchina scenografica, infatti, è letteralmente sorprendente e regala allo spettatore effetti speciali imprevisti e impensabili. Lidia Bucci, AndriaViva
Coco. L’ultimo sogno (dal 2011)
Coi suoi fantocci inquietanti, coi suoi ambigui interscambi tra attori viventi e figure artificiali, con le sue spiazzanti invenzioni scenografiche Teatrino Giullare è uno dei gruppi più estrosi e visionari dell’odierno teatro italiano. Renato Palazzi, Myword.it
Una sorta di biografia teatrale […] Un flusso di immagini che riflettono il percorso di un’esistenza frenetica. Livia Grossi, Corriere della Sera (Milano)
Formidabile artigianato e sorprendenti invenzioni metafisiche […] uno spettacolo zeppo di ironia e ambiguità. Sara Chiappori, La Repubblica (Milano)
Dall’ongaro è perfetta quando indossa la maschera di una Coco avvizzita nel corpo e nei sentimenti. Simona Maria Frigerio, Persinsala
Umorismo e forza dialettica. Vincenzo Sardelli, Giornale Metropolitano
Anche stavolta Teatrino Giullare inventa uno spazio allegorico e poetico di grande suggestione. Teatro & Spettacolo
Coco Chanel “fotografata” al termine della sua formidabile e frenetica vita, in una notte in cui le sue ultime ore scorrono insieme ai ricordi sfiorati ora con cinismo, ora con tenerezza, in cerca di verità e silenzio. La Voce
Uno spettacolo di grande impatto visivo, molto sensibile e ironico. Elena Dalmasso, Teatro.org
Teatrino Giullare ha deciso di costruire lo spettacolo partendo dall’immagine, dalla forza del visivo e dello sguardo, la cura del dettaglio, la vibrazione dei silenzi così palpabili, dall’efficace intreccio di luci e ombre. F. Sacco, Aprileonline
Un’interprete straordinaria. C.Titomanlio, Pisanotizie.it
Una compagnia da seguire da vicino negli sviluppi della sua continua ricerca. Federica di Leonardo, Gaianews.it
Originale e sorprendente. Vega Partesotti , La Repubblica (Bologna)
Lo spettacolo è giocato tutto sul vedere e il non vedere, riprendendo uno spunto della vecchiaia di Chanel , che aveva dedicato la vita all’apparenza e che alla fine si riparava dietro occhiali scuri e velette. Massimo Marino, Corriere della Sera (Bologna)
Una messinscena di grande suggestione basata sul ruolo espressivo della luce, dell’ombra, degli oggetti che prendono vita. Il Resto del Carlino
La stanza (dal 2009)
Uno stratificarsi di elementi che produce un effetto davvero folgorante, capace di valorizzare al massimo l’elusivo linguaggio pinteriano.
Renato Palazzi, Delteatro.it
Affascinante.
Masolino D’Amico, La Stampa
I due interpreti, fedeli alla loro poetica e all’uso di oggetti di un originalissimo teatro, spingono su uno straniamento capace di rendere tutto “fuori misura”, grazie all’uso di bellissime maschere inquietanti che celano i volti e creano sottili distorsioni sensoriali nello spettatore. Andrea Porcheddu, Delteatro.it
Uno spettacolo affascinante. Magda Poli, Corriere della Sera
Un universo terremotato per raccontarci la violenza quotidiana di esseri mostruosi, resa reale paradossalmente da gesti astratti, da una recitazione straniata che lascia il segno. Maria Grazia Gregori, Delteatro.it
Una maturità espressiva intensa e virtuosistica insieme, in una lingua teatrale capace di evocare, inquietare, sorprendere.
Massimo Marino, Corriere della Sera (Bologna)
Con grande fedeltà al testo i due interpreti ne fanno una sorta di favola dei Grimm, crudele certo, ma giustamente ovattata e leggibile da tante prospettive diverse. Gianfranco Capitta, Il Manifesto
Il virtuoso trasformarsi dei due attori-registi conquista e diverte […] e sa svelare il senso profondo del testo. Simona Spaventa, La Repubblica (Milano)
Quello di Teatrino Giullare è alto e originalissimo artigianato scenico capace, attraverso atmosfere enigmatiche ed evocative, di suggerire con impressionante efficacia quelle inquietudini pinteriane fatte di chiacchiere apparentemente innocue.
Claudia Cannella, Corriere della Sera (Milano)
Sempre originali, sorprendenti, capaci di illuminare con nuove prospettive testi doc […] un gioiellino compiuto. Rossella Battisti, L’Unità
Ottima prova che esalta con maestria la densità di contraddizioni, tensioni e allusioni attraverso una raffinata messinscena. Alberto Rochira, Il Piccolo
Ancora una grande prova attoriale, rigorosa, leggera pastello, complice, anche divertente, seppur nel dramma. Tommaso Chimenti, Scanner
Formidabili. Sara Chiappori, La Repubblica (Milano)
Imperdibile e assai stimolante. Marco Brandolin, Messaggero Veneto.
Teatrino Giullare gioca con il testo pinteriano muovendosi lungo un crinale tra favola e realtà, surrealismo tragicomico e rapporti ambigui per restituire un’originale eppure fedelissima messa in scena dell’opera […] Sei personaggi, per due bravissimi attori che con incredibile versatilità, danno voce e corpo alle figure che abitano La Stanza costruendo un’impeccabile e minuziosamente studiata partitura gestuale e vocale. Silvia Gatto, Il Tamburo di Kattrin
L’apparenza inganna, la parola resta. Valentina Grazzini, L’Unità (Firenze)
Uno spettacolo prezioso e potente.
Marianna Sassano, NonSoloCinema
Abilissimi.
Sergio Lo Gatto, Klp
L’invenzione scenica determinante è quella delle maschere mobili in lattice, che aderiscono perfettamente al volto dell’attore; […] perdendo in rigidità acquista in eloquenza, perturbante deformabilità che irrobustisce l’enigma del testo. Carlo Titomanlio, PisaNotizie.
Un lavoro così originale da non avere simili […] perfetto e suggestivo. Francesca Sacco, Paneacqua.
Lascia attoniti per l’incredibile bravura e competenza degli attori, stupisce per le trovate sceniche che creano effetti sorprendenti, affascina per la sottigliezza delle scelte, sconvolge per l’utilizzo delle maschere. Elena Dalmasso, Teatro.org
Espressione vera di un teatro di ricerca abbastanza raro. Nicola Bionda, Teatroteatro.it
L’effetto è ancora una volta sorprendente. Colpisce la capacità di questi artisti di ritrovare una misura contemporanea e necessaria per una drammaturgia importante come questa di Pinter. Paolo Randazzo, Dramma.it
Teatrino Giullare ha stregato il pubblico. Greta Mariani, Il Nuovo Torrazzo
Danno vita a sei personaggi in un cambio di ruoli ben calibrato quanto sorprendente. Nicola Arrigoni, La Provincia
Una sorta di limbo bianco, nero e beige. Siamo fra Hitchcock e le favole più crudeli dei Grimm, quotidianità e incubo. Robero Incerti, La Repubblica (Firenze)
Un allestimento maturo e affascinante. Che conferma Teatrino Giullare fra le più interessanti realtà teatrali italiane. Niccolò Lucarelli, Nove
Alla Meta (dal 2006)
Un lavoro molto suggestivo […] Ai due attori oltre all’ingegno non manca il coraggio.
Renato Palazzi, Il Sole 24 ore
Avvincente. La forza della prosa di Thomas Bernhard misteriosamente si impone.
Masolino D’Amico, La Stampa
Squisita esecuzione. Raramente il teatro italiano è stato in grado di rendere Bernhard in modo così esatto, e nello stesso tempo, proprio per rendergli giustizia, così velenoso.
Giulio Frafuso, Close up
Altissima la cura dell’immagine e la qualità dell’esecuzione. Renato Palazzi, Delteatro
Un piccolo gioiello. […] Notevole coraggio drammaturgico. […]Quel che viene tolto alla parola riemerge con prepotenza, oltre che dal felice connubio attori-pupazzi, dai colori cupi, dalle voci distorte, dall’atmosfera da incubo. Claudia Cannella, Corriere della Sera
Un felice “tradimento” che conserva tutto il perfido umorismo dell’originale. Sara Chiappori, La Repubblica
Da vedere, e da riflettere. Luca Vido, Il Giorno
Visivamente straniante, rigoroso, avvincente. Piergiorgio Nosari, L’Eco di Bergamo
Un’operazione di sicura qualità, e ben recitata. Ludovica Radif, Corriere Mercantile
Non c’è niente, ma sembra ci sia tutto. Raffaele Riverso, La Repubblica (Genova)
Cupo, intenso e raffinato. Laura Santini, Mentelocale.it
La scommessa è ampiamente vinta e il dramma di Bernhard trae efficacia e beneficio interpretativo. Maria Dolores Pesce, Dramma.it
Il lavoro sulla drammaturgia contemporanea di Enrico Deotti e della bravissima Giulia Dall’Ongaro si conferma oggi uno dei più notevoli nel panorama teatrale italiano e forse, si potrebbe dire, il sogno recondito di molti drammaturghi.
Lucia Cominoli, Klpteatro
Allestimento unico, curato in ogni dettaglio, perfetta scenografia e costumi.
Donato Panico, Teatro.org
Un lavoro intenso ed affascinante. Rosilio Tondelli, Nokoss
Un lavoro scritto per attori istrionici che hanno finito col trovare nei fantocci, inanimati, perfetti e disumani, la loro essenza, il più alto distillato. Roberto Canziani, Il Piccolo
Lo spettacolo ha dimostrato come un’idea di “attore artificiale” è in grado di affrontare, approfondendoli , i temi e la complessa ambiguità di un testo come questo. Claudio Melchior, Il Gazzettino
Una qualità di invenzione indiscutibilmente valida. Fabiana Dellavalle, Messaggero Veneto
Teatrino Giullare riesce a catturare l’attenzione del pubblico, affascinandolo anche con l’ottima interpretazione degli attori. Valeria Prina, Quartopotere
Uno spettacolo forte e chiaro, pieno di sfumature, che Giulia Dall’Ongaro ed Enrico Deotti rendono in modo magistrale e curioso. Spiazzano il pubblico, lo sorprendono, giocano con eleganza con i mezzi teatrali, creando qualcosa di mai visto. Da vedere. Elena Dalmasso, Teatro.org
Un perfetto congegno inorganico. Stefano Serri, Culture teatrali
Finale di partita (dal 2005)
Una rappresentazione da antologia destinata a rimanere nella memoria.
Franco Quadri, La Repubblica
Autentica scoperta […] Originalissima, inquietante messinscena.
Renato Palazzi, Il Sole 24 ore
Folgorante e inedito, estremamente rigoroso e coerente.
Claudia Cannella, Corriere Della Sera
Uno degli spettacoli più folgoranti dell’estate, un allestimento che forse sarebbe piaciuto allo stesso Beckett, da non perdere durante la prossima stagione.
Renato Palazzi, Delteatro.it
Inedito e sofisticato.
Gianni Manzella, Il Manifesto
Spettacolo da brividi per originalità, pulizia, persuasione.
Roberto Canziani, Hystrio
Creazione di magico incanto.
Valeria Ottolenghi, La Gazzetta di Parma
Fenomenale, emozionante.
Massimo Marino, Corriere della Sera (Bologna)
Mai come in questa straordinaria messinscena si era avvertito tutto il peso e la tensione delle parole beckettiane
Patrizia Bologna, Primafila
Bellissimo […]. Lo spettacolo vive su un ritmo ininterrotto di parole che si frammezzano a mosse, a sospiri in una lamentazione funebre toccante, di grande teatralità.
Mario Bianchi, Eolo
Una vera chicca. Una inedita e affascinante versione.
Clelia Del Ponte, Il Gazzettino
Un allestimento ipnotico, poetico, ricco di idee e visioni.
Valeria Ravera, Hystrio
Un Beckett allo stato purissimo, geometricamente visionario.
Raffaella Grassi, Il Secolo XIX
Una magistrale trasposizione della celebre piece di Samuel Beckett.
Tommaso Chimenti, Portale Giovani Teatro
Tensione e attenzione, merito dell’originalità di questa rivisitazione e della bravura degli attori.
Clara Rubbi, Corriere Mercantile
Suggestivo e svolto con maestria efficace.
Alberto Fornasier, Teatro.org
Stupefacenti interpreti per bravura e immedesimazione nei loro personaggi, […] che oltre a recitare con esemplare maestria, sanno coinvolgere ed emozionare il pubblico.
Roberto Rinaldi, Rumorscena
Semplicità e poetica bellezza.
Francesca Serrazanetti, Stratagemmi
Enigmatico e affascinante.
Emanuele Marconi, Persinsala
Fedeltà al testo, soluzioni sceniche ed espressive originali e un gran lavoro dell’attore.
Rita Borga, KLP
Una calamita.
Marianna Sassano, Nonsolocinema
Stupefacente bravura.
Rosalba Amorelli, Kairos Magazine
Fedele alla profondità di senso beckettiano
Francesca di Fazio, PaneAcquaCulture
La sensazione di impasse che il testo veicola è trasmessa agli spettatori in modo magistralmente raggelato. Leonardo Mello, NonSoloCinema
Uno sguardo davvero originale, una capacità inventiva spaesante.
Alfonso Carvajal, El Tiempo (Colombia)
Due attori eccezionali in un rituale magico di movimenti.
Nicanor J. Cardenosa, Yo Dona (Spagna)
Un’idea originale per la ri-creazione di questo lavoro di Beckett che tanto duramente tratta le relazioni umane, la dipendenza tra le persone e la loro complessità.
Julio Castro, La Republica Cultural (Spagna)
Estratti recensioni estere:
Un lavoro estremamente talentuoso, realmente vivo ed umano. E c’è un aspetto ironico che ci chiama a riflettere al di là dell’ovvio.
Mikael Kosk, HBL, (Finlandia)
Moderno da tutti i punti di vista, comico e anche poetico. Usando suoni, musica, umorismo e improvvisazione lo spettacolo è riuscito a catturare il pubblico che ha riso dall’inizio alla fine.
Romesh Chander THE HINDU (India)
In sostanza in questo spettacolo il Teatrino Giullare riflette con grande poesia sull’umanità.
Yeni Asir (Turchia)
Divertente e fresco.
Ruth Mehl, La Nacion (Argentina)
Un contributo efficace alla conoscenza del teatro italiano.
Danilo Lamenza Mauri, San Josè Hoy(Uruguay)
Il pubblico è rimasto affascinato.
Bilal Mohammad Ali, The News International, (Pakistan)
Moderno e originale con atmosfere poetiche.
Ada Archipova, Diaria, (Bielorussia)
Attori eccellenti con un completa e internazionale capacità di presa comica. Il pubblico gli ha riservato una standing ovation.
Joanne Paulson, The StarPhoenix (Canada)
Uno sguardo davvero originale, una capacità inventiva spaesante.
Alfonso Carvajal, El Tiempo (Colombia)
Due attori eccezionali in un rituale magico di movimenti.
Nicanor J. Cardenosa, Yo Dona (Spagna)
Un’idea originale per la ri-creazione di questo lavoro di Beckett che tanto duramente tratta le relazioni umane, la dipendenza tra le persone e la loro complessità.
Julio Castro, La Republica Cultural (Spagna)